Le Svalbard - Le Terre del Nord-Est
Nella notte dal 2 al 3 agosto la Polar Star naviga a nord dell’isola Spitsbergen e di mattina attraversa gli 80° N, quindi imbocca lo stretto di Hinlopen fra lo Spitsbergen e la Terra del Nord Est (Nordaustlandet), la seconda isola dell’arcipelago per estensione, facendo rotta verso sud-est.
Durante la notte, un passeggero si è infortunato ed ha subito una frattura. Il comandante ha richiesto l'intervento del soccorso aereo e un elicottero lo ha prelevato.
ARRIVO DEL SOCCORSO AEREOA sinistra, si avvicina l'elicottero del soccorso aereo. |
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La Polar Star ha continuato la sua rotta lungo lo stretto cosparso di banchi di ghiaccio e, nel primo pomeriggio, si avvista una coppia di orsi, una femmina e il suo piccolo, che si muovono sul pack.
STRETTO DI HINLOPEN - ATTRAVERSO IL PACKUn'orsa e il suo piccolo si muovono sul pack. |
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Alle ore 18:00 circa, ci si accosta alle scogliere di Alkefjellet sulla costa orientale di Spitsbergen (79° 35’ N), una spettacolare costa a picco, dove nidificano colonie di urie e gazze marine il cui numero è valutato a circa 300000.
SCOGLIERE DI ALKEFJELLETSulle scogliere dimora un numero impressionante di uccelli, urie e gazze marine. |
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Le urie volano e nuotano numerose intorno alla nave e, a volte, ai piedi della scogliera si possono avvistare orsi che nuotano e si arrampicano sulle rocce alla ricerca di uova di cui cibarsi.
SCOGLIERE DI ALKEFJELLETLe scogliere sorgono dal mare quasi verticali e numerosi uccelli si posano, volano e nuotano sull'acqua. |
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Lasciata la scogliera, si fa rotta verso le coste meridionali della Terra del Nord Est e, a tarda sera, la nave si avvicina al grande Ghiacciaio dell’Est (Austfonna), il più grande d’Europa, se si esclude l’Islanda.
GHIACCIAIO DI AUSTFONNAA sinistra, il profilo del ghiacciaio lungo la costa. |
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Il ghiacciaio copre più della metà dell’isola e si protende sul mare per tutta la costa sud-orientale con una fronte di più di 180 km mascherando il reale profilo della terra. La parete di ghiaccio è alta circa 50 m sul livello del mare, la sua sommità ondulata è in leggero pendio dall’interno e non emergono creste di monti. Impressionante è la visione di questa parete che si prolunga sempre uguale a perdita di vista.
GHIACCIAIO DI AUSTFONNACosteggiando, si rimane stupiti alla vista di questa parete verticale che continua per ore. |
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Ormai é notte, anche se il sole non tramonta, e la nave punta a nord-est verso l’Isola Bianca (Kvitoya).
L’ISOLA BIANCA
Il mattino del 4 agosto, ancora lontani dall’isola, ci si ritrova fra grandi lastre di ghiaccio in frantumi e canali fra i quali la nave si fa largo. A metà mattinata si avvista il profilo relativamente basso dell’Isola Bianca (Kvitoya) coperta di ghiaccio.
VERSO L'ISOLA BIANCAA sinistra, il pack che circonda Kvitoya. |
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Si cominciano ad avvistare trichechi. Uno di questi, disteso sul pack, può essere fotografato in tutte le posizioni fino a quanto si rituffa in mare. Più avanti, una piccola colonia di trichechi, che comprende anche dei piccoli, nuota in prossimità della nave e si vede anche qualche foca sul ghiaccio.
UN TRICHECO SUL PACKA sinistra, un tricheco disteso sul pack. |
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TRICHECHI CHE NUOTANO E UNA FOCAA sinistra, un gruppo di trichechi che nuota. |
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I trichechi appartengono alla famiglia delle foche ma raggiungono pesi e dimensioni considerevoli, fino a 1000-2000 kg e 4,5 m di lunghezza. Hanno testa piccola, grosse setole sui labbri superiori e due zanne (canini superiori) in avorio lunghe fino a 75 cm. I piccoli alla nascita pesano circa 60 kg e la loro vita è di circa 30 anni. Si cibano di invertebrati nel mare, dove possono stare fino a 7 minuti sott’acqua; a terra mangiano i muschi. Nelle Svalbard sono stati sottoposti a una caccia spietata per la pelle, le zanne e il grasso; la caccia è stata vietata dal 1952-53.
Alle 12:00 circa, la nave getta le ancore davanti all’isola e, alle 14:30, si scende a terra con gli Zodiac sulla spiaggia di Andréeneset, (80° 6,5’ N), il luogo dove furono trovati morti i tre membri della spedizione di Andrée nel 1930.
Kvitoya è stata scoperta nel 1707 dal capitano olandese Cornelis Giles, è la più orientale delle Svalbard, sopra gli 80° N, ed è ricoperta per il 99% dal ghiaccio.
Vicino la spiaggia si trovano una vertebra di balena e un teschio di orso polare. Su un piccolo rilievo sorge il semplice monumento di pietra con una targa che porta i nomi di August Andrée, Nils Strindberg e Knut Fraenkel con la data del 1897; non ci sono altri resti.
KVITOYA - OSSA DI ANIMALIA sinistra vertebra di una balena. |
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MEMORIAL DEL RITROVAMENTO DELLA SPEDIZIONE ANDRÉEA sinistra il piccolo monumento di pietra. |
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Le rocce che affiorano sono molto antiche, graniti gneis e dioriti del Precambriano. A distanza inizia il ghiacciaio da cui scende l’acqua in numerosi rigagnoli. La terra è coperta da una ricca vegetazione di muschi (sassifraghe) dai colori intensi, rossi, gialli e blu che cresce nella bella stagione e trae alimento dalle rocce e dagli escrementi degli uccelli.
IL TERRENOA sinistra le antiche rocce affioranti. |
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Ritornati a bordo, la Polar Star riparte facendo rotta verso sud-ovest. Kvitoya è il punto più a est raggiunto nella crociera e da questo momento inizia la seconda metà del percorso circumnavigando da sud l'arcipelago.