Perù e Bolivia - Arequipa
![]() Vista del vulcano Chachami dall'aereo. |
![]() Il fiume Chili dal Ponte Nuovo. |
Arequipa fu fondata il 15 agosto del 1540 da Manuel de Carvajal e, proprio nel periodo della visita, ricorre l'anniversario della città sempre festeggiato da sfilate del folclore locale. La regione era stata occupata dalle tribù di lingua Aymaràs e, nella loro lingua, il luogo della fondazione era indicato come Ari Quepa che significa "dietro il picco della montagna" con chiaro riferimento al monte Misti. La conquista degli Incas avvenne nel 1170 per opera di Myta Càpac, il quarto Inca, e la popolazione si mescolò alle tribù di lingua Quechua.
![]() Vista della città dal Ponte Nuovo. |
Venendo dall'aeroporto, si attraversa il Chili sul Ponte Nuovo, a nord-ovest del centro, e si può avere una prima visione panoramica della città. Si scoprono così i campanili della Cattedrale e le cupole del Monastero di S. Catalina.
![]() Plaza des Armas - Una venditrice di limoni. |
![]() Casa di Ricketts - Facciata. |
Fra le case coloniali più antiche c'è la casa di Ricketts, la più bella della città per il suo stupendo portale scolpito, che porta anche il monogramma della Compagnia di Gesù, nella parte superiore del frontone.
![]() Chiesa della Compagnia di Gesù. |
Alla sinistra della chiesa, c'è un chiostro del 1728, il cui portico ha i pilastri decorati con maschere di cherubini, ghirlande, rose e frutti tropicali.
Quasi tutte le chiese di Arequipa appartenevano a ordini religiosi e avevano quindi annesso un convento con chiostro.
![]() Chiesa della Compagnia di Gesù - Il Chiostro. |
Il monastero più grande, perfettamente conservato dopo quattro secoli, è quello di Santa Catalina che forma una vera cittadella, completamente cinta da un alto muro perimetrale che la isola dal resto della città. Il monastero fu costruito nel 1580 e ingrandito nel secolo successivo ed era occupato da monache provenienti dalle migliori famiglie spagnole che destinavano al convento le seconde figlie. Le monache portavano una ricca dote e avevano una vita agiata, accudite da serve e schiave, e tenevano anche dei ricevimenti. Nel 1871 però le autorità religiose inviarono come superiora una monaca domenicana che instaurò una regola ferrea, trattenendo solo le suore che intendevano rispettarla.
MONASTERO DI SANTA CATALINAA sinistra, il Chiostro delle Novizie con le sue volte affrescate rappresentanti le Litanie.A destra, il Chiostro Maggiore. |
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All'interno il monastero racchiude, oltre alla chiesa e ai chiostri, tutti i servizi indispensabili alla vita di una comunità monastica, incluso un piccolo quartiere, con abitazioni, strade e piazze, ora aperto al pubblico.
Il Monastero di Santa Catalina si può considerare l'edificio religioso coloniale più interessante del Perù, copre più di 20000 mq di superficie ed è affascinante percorrere le sue strade e le sue piazze nella luce del sole che fa risaltare i colori brillanti o visitare gli ambienti del vecchio convento.
Lo stile architettonico predominante è quello Mudejar, d'influenza moresca, diffuso in Spagna, ma che raramente si trova negli edifici coloniali.
FOLKLORE E DINTORNI
ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELLA CITTÀA sinistra, la Banda dei Cadetti della Scuola Militare.A destra, le danze delle tribù Ayamaràs. |
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ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELLA CITTÀA sinistra, sfilata in costumi coloniali.A destra, carro con un Condor imbalsamato. |
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A nord-ovest del centro cittadino (circa 7 km), su una collina, si trova il vecchio quartiere di Yanahuara che ha un'antica chiesa barocca del 1750, opera degli artisti della scuola locale, e sulla piazza crescono delle magnifiche palme, pur essendo a 2400 m di quota.
Stupendi panorami si ammirano nei dintorni con lo sfondo del vulcano Misti e del massiccio del Pichu Pichu a est e si possono vedere i terreni terrazzati e i canali del tempo degli Incas ancora utilizzati.
Il terrazzamento era necessario per facilitare le coltivazioni e contrastare l'erosione, la rete d'irrigazione permetteva di sfruttare l'acqua in modo razionale, ma queste tecniche furono solo perfezionate dagli Inca, perché erano già note e praticate da tutte le popolazioni preincaiche della costa, dai Nazca ai Mochica e ai Chimu.