Ultimi Viaggi - Da Monte Tabor a Gerusalemme
DA MONTE TABOR A BET SH’EAN
Provenienti da Tiberiade, si scende a sud-ovest nella fertile Valle di Jezreel della Bassa Galilea, dove la vetta arrotondata del Monte Tabor si solleva di 600 m sopra la pianura. Il monte domina la vallata e si trova lungo un corridoio strategico che portava alla Siria e a Damasco.
Per i Cristiani il Monte è un luogo sacro perché è quello della Trasfigurazione di Gesù (secondo i Vangeli di Matteo, Marco e Luca), dove fu visto dai suoi discepoli, Pietro, Giacomo e Giovanni, avvolto da una luce, parlare con i profeti Mosè ed Elia, mentre una voce lo chiamava Figlio Prediletto. Questo è un momento importante nella vita di Gesù, quando per la prima volta è rivelato ai suoi discepoli come Figlio di Dio e comunica loro il suo destino di morte e resurrezione.
Sulla vetta del monte, oggi sorgono due grandi chiese, una francescana e una greco-ortodossa, le ultime di una lunga tradizione che ricorda l’evento della Trasfigurazione. Nel 1099, quando i monaci benedettini, al seguito dei crociati, arrivarono sul monte, esisteva già una chiesa bizantina. Nel 1113, i Turchi distrussero la chiesa e massacrarono i monaci. I monaci tornarono e ricostruirono chiesa e monastero ma, dopo la battaglia di Hattin del 1187, furono scacciati e i musulmani eressero una fortezza. Ci fu un altro breve ritorno dei cristiani nel XIII secolo, e furono scacciati definitivamente dal sultano mamelucco Baybars nel 1263. L’attuale complesso francescano con la Basilica fu costruito nel 1924 all’interno dell’antica fortezza musulmana, le cui mura circondano tutta la sommità del monte con 12 torri.
I pullman turistici si fermano ai piedi del monte. La strada che sale alla vetta è ripida con una successione di 16 tornanti e si percorre con appositi pullmini. Arrivati in cima, si attraversa la Porta del Vento e si entra nel recinto della fortezza. L’area è divisa in due parti uguali, a sinistra, lato nord, è l’area greco-ortodossa con i resti del monastero bizantino, in quella destra, lato sud, si trovano il monastero e l’ospizio dei francescani e, in fondo, la Basilica della Trasfigurazione. La facciata ha due torri che sorgono sopra due cappelle preesistenti, dedicate a Mosè ed Elia. La Basilica è a tre navate ed ha una cripta sotto l’abside con l’altare, quello rinvenuto negli scavi sotto la chiesa crociata.
Vicino alla basilica si trovano resti delle chiese bizantine e crociate, e due targhe: una dei francescani del 30 ottobre 1944 e un’altra che ricorda la venuta del papa Paolo VI, pellegrino nel 1964.
Entrando nel sito dal lato sud, in un punto panoramico, si vede a nord una collina brulla che è area cimiteriale sacra. Scendendo, il primo monumento che s’incontra è il Teatro romano, usato per i combattimenti dei gladiatori, che poteva contenere 7000 spettatori e aveva 12 file di posti e un muro posteriore alto 21 m. Questo è il teatro meglio conservato in Israele. Costruito nel II secolo d.C., dietro la scena, aveva il muro che lo schermava dai rumori della città, poi crollato per i terremoti.
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Beit She’an
Terme bizantine – Calidarium. |
Beit She’an
Colonne rovesciate dal terremoto nell’VIII secolo d.C.. |
Beit She’an
Arco e colonna. |
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Parco naturale Rapide del Giordano.
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Parco naturale Rapide del Giordano.
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Si fa una sosta di circa 20 minuti e si riparte. Da questo punto il Giordano sarà il confine naturale fra i due paesi fino al Mar Morto. C’è una fascia di terra di nessuno con una barriera elettronica automatica costruita dagli israeliani, che permette di rivelare e localizzare le eventuali infiltrazioni di guerriglieri. La strada si trova ancora a più di 200 m sotto il livello del mare perché ci si avvicina al Mar Morto. Dopo circa 40 minuti si arriva nei pressi del secondo valico di frontiera con la Giordania (per Betania). Da questo punto vi sono circa 30 minuti di auto per Amman e altrettanti per Gerusalemme. Da qui, la strada si allontana dal corso del Giordano e comincia a salire verso l’interno avvicinandosi a Gerusalemme che si trova 750 m sopra il livello del mare. Si attraversa il deserto della Giudea e si vedono accampamenti di beduini nomadi.
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Confine giordano - Terra di nessuno con barriera elettronica.
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Confine giordano - Secondo valico per Amman.
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Gerusalemme - Periferia.
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Il Monte degli Ulivi fu attraversato da Gesù durante il suo ingresso trionfale a Gerusalemme la Domenica delle Palme; sotto c’è la valle del Cetron, un antico fiume, e nel pendio si trova l’antico cimitero ebraico. Sulla destra s'intravedono le cupole a cipolla dorate della chiesa di Maria Maddalena e la cupola a forma di lacrima del Dominus Flevit, dove Gesù pianse vedendo la città e prevedendo la sua distruzione (episodio ricordato da Luca).
Spostando lo sguardo a destra, si vedono le mura di Solimano e si distingue nettamente la Spianata delle Moschee dove, al tempo dei Romani, si trovava il Secondo Tempio degli ebrei. Sulla Spianata oggi si trova la Cupola della Roccia ricoperta d’oro, costruita dal successore del califfo Omar e, sul lato sinistro, la moschea di al-Aqsa. In fondo, la Città Vecchia e la Città Nuova.
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Dal Monte degli Ulivi.
Prima vista della città. |
Dal Monte degli Ulivi.
Spianata delle Moschee con la Cupola della Roccia. |
Dal Monte degli Ulivi.
Cupola della Roccia, la città vecchia e la nuova. |
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Gerusalemme – Basilica delle Nazioni o Dell’Agonia.
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Gerusalemme – Chiesa russa di Maria Maddalena.
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Gerusalemme – Valle della Geenna e moschea ottomana.
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