Ultimi Viaggi - Il Mar Morto: Qumran, Masada e l'Oasi di Ein Gedi
Per la sua salinità, il Mar Morto è diventato uno stabilimento termale naturale per numerosi effetti benefici: sui nervi, per l’alto contenuto di bromo; sulla pelle e le vie respiratorie, per il magnesio; sulle funzioni ghiandolari, per lo iodio. L’aria è anche più secca e la pressione più alta. Questo aumenta il contenuto di ossigeno rispetto al livello del mare. Non ci sono pesci e la vita è ridotta a un certo numero di batteri, ma le rive non sono aride perché vi confluiscono fiumi minori (wadi) e sorgenti di acque dolci provenienti dai monti vicini e vi sono numerose fertili oasi frequentati da uccelli e dove vivono rettili, anfibi e mammiferi.
Sulla riva occidentale del Mar Morto vi sono due località importanti che meritano una visita. A nord c’è il Parco Nazionale di Qumran, dove sono stati scoperti i Rotoli del Mar Morto e dove gli archeologi hanno portato alla luce l’insediamento di una setta degli esseni, ritenuti gli autori dei rotoli. A sud, dove finisce la sezione settentrionale più profonda del Mare, sorge la Rocca di Masada, fortezza e palazzo di Erode il Grande che divenne poi ultimo baluardo di resistenza contro i Romani per la setta degli zeloti. Questi preferirono il suicidio alla schiavitù e sono diventati un simbolo del nuovo stato d’Israele.
Nel pomeriggio, finita la visita di questi due luoghi e tornando verso nord, si fa sosta all’oasi di Ein Gedi.
A sera, prima di essere riportati in albergo a Gerusalemme, si assiste a uno spettacolo folcloristico israeliano e arabo.
QUMRAN
Da Gerusalemme a Qumran, si passa vicino a Gerico appena visibile in lontananza, considerata la città più antica del mondo. Con gli accordi di Oslo ora appartiene ai Palestinesi. Si trova già a 260 m sotto il livello del mare, e da qui si continua a scendere fino al Parco Nazionale di Qumran. L’area comprende un terrazzamento fra rilievi di rocce e grotte del deserto giudaico. Da questa, con una ripida scarpata si scende verso il Mar Morto.
![]() |
Parco di Qumran - Museo. Giare di terracotta che
contenevano i Rotoli. |
Su questo terrazzo si trovano i resti di un monastero occupato, fra il II e il I secolo a.C., da una comunità di religiosi ebrei. All’ingresso del Parco c’è un piccolo museo, dove si possono vedere le famose giare e leggere la storia del ritrovamento dei Rotoli. Nel 1947, un ragazzo beduino, che cercava una capra, entrò in una grotta e scoprì delle giare con rotoli di pelli alcuni dei quali erano avvolti da una stoffa. I beduini della tribù, volendone ricavare un guadagno, li offrirono a un mercante di Betlemme. Questi, vedendo delle scritte consultò un archeologo che comprese l’importanza della scoperta. Onde evitare che i beduini tagliassero i rotoli per aumentarne il numero e guadagnare di più, l’archeologo contrattò un prezzo a peso e, finita la guerra del 1948, il governo israeliano fu convinto a investire per il recupero. La ricerca fu estesa a tutte le grotte della zona trovando materiale su papiro, pergamena e rame. In totale i documenti scoperti sono circa 900, trovati in 11 grotte nel raggio di alcuni chilometri e ora sono conservati in maggioranza a Gerusalemme e parte ad Amman, Parigi e Stati Uniti. I manoscritti sono in ebraico, aramaico e greco, datano fra il 150 e il 70 a.C. e sono attribuiti a una comunità giudaica vissuta in questa zona e appartenente al più ampio gruppo degli esseni.
La comunità si chiamava “figli della luce” contrapposta ai “figli delle tenebre”, che era in pratica tutto il mondo esterno, e praticava rigide regole di purificazione con i bagni rituali, fino a tre volte il giorno. I membri lasciavano tutte le loro proprietà alla comunità, infatti, sono stati trovati recipienti con 560 monete d'argento che dovevano essere il tesoro comune affidato all'amministratore della setta. Lavoravano la terra e raccoglievano datteri e frutta secca. I noccioli dei datteri di 2000 anni fa sono stati seminati ed hanno anche germogliato.
![]() |
![]() |
![]() |
||
Parco di Qumran - Scavi – Panoramica dell’area.
|
Parco di Qumran - Scavi - Discesa alle grotte
dei bagni rituali. |
Parco di Qumran - Scavi - La prima grotta,
dove è avvenuta la scoperta dei Rotoli. |
MASADA
Da Qumran a Masada si segue la strada litoranea leggermente arretrata rispetto alla riva. Lungo il percorso s’incontrano numerose piantagioni di palme da dattero, della specie che si trova in Iraq, alimentate dalle acque piovane che filtrano dai rilievi vicini. L’acqua piovana può provocare instabilità nel terreno vicino alle rive perché, con il tempo, scioglie gli strati di sale, lasciati in profondità dal mare che si è ritirato e, a questo punto, il terreno frana formando delle voragini che sono invase dalle acque salate. In qualche caso questi collassi hanno distrutto dei palmeti.
![]() |
![]() |
![]() |
||
Da Qumran a Masada – Palmeti di datteri.
|
Da Qumran a Masada – Piccoli laghi di acqua
salata lungo la riva formati per collasso. |
La Rocca di Masada (a destra della vallata).
|
Dopo la morte di Erode la fortezza fu controllata dai Romani con una scarsa guarnigione e, durante la rivolta ebraica del 66, la setta degli zeloti conquistò la fortezza e vi si rifugiò con donne e bambini, in tutto 967 persone. Caduta Gerusalemme, Masada rimase l’ultimo focolaio di resistenza. I Romani assediarono la fortezza con la X Legio Fretensis e altri 7000 uomini, in maggioranza schiavi ebrei. Crearono otto campi trincerati intorno alla rocca, la circondarono con un vallo e iniziarono le operazioni per l’assalto finale. Sappiamo i dettagli dell’assedio e della conquista dalla cronaca dello storico ebreo Giuseppe Flavio. I Romani fecero costruire dagli schiavi una grande rampa con terra e pietre, per raggiungere le mura della fortezza e montare una torre d’assedio. Da questa, con catapulte e un ariete attaccarono le mura. Flavio ricostruì ciò che avvenne nella fortezza. Poiché ormai la situazione era diventata insostenibile, il capo zelota, Eleazar Ben Yair, parlò ai difensori per convincerli a un suicidio di massa ed evitare la schiavitù. Cominciarono a distruggere con il fuoco ogni avere per non lasciarli nelle mani dei Romani, quindi, divisi per gruppi, furono estratti a sorte gli uomini che uccisero donne e bambini, poi si uccisero fra loro.
Nel IV e V secolo, Masada fu occupata da una comunità di monaci, poi abbandonata e dimenticata. Fu riscoperta nel 1842, ma solo dopo il 1963 furono iniziati gli studi e i restauri.
Si sale alla fortezza con la funivia osservando il panorama dall’alto e il sentiero del serpente che raggiunge la vetta. In basso si vede il perimetro di uno degli 8 campi romani costruiti intorno alla rocca durante l’assedio. Dall’alto si ha una visione del Mar Morto e si distingue la penisola di Lashon (la lingua) che lo divide in due parti.
Sulla spianata della rocca, circondata dalle mura, si trovano le rovine di molti altri edifici, fra cui il secondo palazzo di Erode, quello Occidentale, e gran parte del palazzo è stato distrutto dai terremoti.
Alle ore 13:00 circa si scende con la funivia e si riparte per l’ultima sosta all’Oasi di Ein Gedi.
L’OASI DI EIN GEDI
![]() |
![]() |
Spiaggia Ein Gedi - Bagnanti che galleggiano.
|
Spiaggia Ein Gedi - Bagnante che galleggia.
|
Quest’oasi è una delle più belle del Mar Morto con una riserva naturale all’interno attraversata dal Wadi David e, a sud, uno stabilimento balneare, bagni termali, ristorante e negozi. Si trascorre il pomeriggio sulla spiaggia dello stabilimento balneare. Si possono riprendere i bagnanti che galleggiano in modo innaturale per l’elevata densità dell’acqua.
LO SPETTACOLO DEI TZABARIM MECHOLA
Alcune foto colgono le immagini dello spettacolo.
![]() |
![]() |
![]() |
||
Complesso Tzabarim - Palcosceno del teatro
e orchestra. |
Complesso Tzabarim – Hora Gerusalemme,
danza moderna. |
Complesso Tzabarim – Danza dei pescatori.
|
![]() |
![]() |
![]() |
||
Complesso Tzabarim – La Debka, danza araba.
|
Complesso Tzabarim – Danza araba orientale.
|
Complesso Tzabarim – Hora Israele: danza
nazionale. |